CHE COSA E’ UNA CATARATTA?
La maggior parte delle cataratte sono frutto dell’invecchiamento che determina l’opacizzazione del cristallino, un lente fisiologicamente trasparente che si trova dentro l’occhio. L’età di insorgenza della cataratta è molto variabile anche se generalmente è compresa tra i cinquanta e gli ottanta anni (cataratta senile). In rari casi i neonati possono presentare una cataratta (cataratta congenita). Generalmente questi casi sono la conseguenza di un’infezione, come la rosolia o la varicella, contratta dalla madre durante la gravidanza ma talvolta hanno un’origine genetica. I pazienti diabetici, come tutti quelli che soffrono di malattie dismetaboliche, possono sviluppare una cataratta più velocemente. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, per esempio il cortisone, può velocizzare l’insorgenza della cataratta.
LA CATARATTA PUO’ INSORGERE IN ENTRAMBI GLI OCCHI?
Generalmente sì, spesso in maniera asimmetrica. Gli occhi non si operano contemporaneamente, ma solitamente si esegue l’intervento nell’occhio dove la cataratta è più avanzata e successivamente, terminate le cure postoperatorie, si può operare anche l’altro.
COME SI CURA LA CATARATTA?
L’unica cura per la cataratta è l’intervento chirurgico. Non può essere curata con colliri o farmaci presi per bocca.
QUANDO DOVREBBE ESSERE TRATTATA UNA CATARATTA?
La cataratta inizialmente è asintomatica e, col passare del tempo, diventa più densa ed opaca tanto da offuscare progressivamente la vista. I primi sintomi dovuti alla progressione della cataratta, oltre alla riduzione del’acuità visiva, possono essere fastidio alla luce (fotofobia), soprattutto la sera (fari delle automobili) e l’alterata percezione dell’intensità dei colori (più spenti).
Generalmente è preferibile attendere che la cataratta interferisca con la visione del paziente e con le sue abitudini di vita prima di pianificare l’intervento.
L’INTERVENTO DI CATARATTA E’ UN’OPERAZIONE URGENTE?
No, è un intervento pianificabile nella maggioranza dei casi.
L’INTERVENTO MIGLIORERA’ LA VISTA?
Se la cataratta è l’unica malattia dell’occhio, le probabilità di ottenere un miglioramento della vista dopo l’intervento sono molto elevate.
COME SI OPERA LA CATARATTA?
L’intervento chirurgico prevede l’esecuzione di piccoli tagli corneali di pochi millimetri attraverso i quali vengono introdotti gli strumenti chirurgici. La cataratta si frammenta e si aspira grazie ad una sonda ad ultrasuoni (FACOEMULSIFICAZIONE). Una lente artificiale (o IOL) viene inserita all’interno dell’occhio nelle fasi terminali dell’intervento per rimpiazzare il cristallino naturale opacizzato e rimettere a fuoco le immagini provenienti dall’ambiente esterno. L’intervento non richiede punti di sutura e dopo l’operazione non rimane alcun segno visibile esternamente.
Recentemente è stata concepita una nuova metodica di intervento per la cataratta in cui alcune fasi (quelle iniziali) dell’intervento sono eseguite con il laser a femtosecondi (FEMTOCATARATTA). Le restanti fasi, tra cui l’aspirazione della cataratta frammentata e l’inserimento della lente artificiale, sono sempre fatte nel modo tradizionale.
Sia l’intervento che il post-operatorio non sono dolorosi. Nel postoperatorio può essere presente una leggera sensazione di corpo estraneo eo un lieve aumento della lacrimazione, facilmente risolvibili con l’uso di colliri.
L’anestesia praticata nell’intervento di cataratta è topica o (più raramente) locale. L’anestesia generale praticamente non si usa più.
LA CATARATTA SI OPERA CON IL LASER?
Attualmente l’utilizzo di un laser a femtosecondi agevola solo alcuni passaggi dell’intervento ma non consente di eseguire tutte le fasi necessarie dell’intervento. Non è ancora possibile operare la cataratta SOLO con il laser!
DOPO L’INTEREVENTO PER QUANTO TEMPO BISOGNA TENERE L’OCCHIO BENDATO?
La benda viene portata solo per 24 ore e si toglie il giorno dopo l’intervento.
LA CATARATTA UNA VOLTA OPERATA PUO’ TORNARE?
In circa il 20% dei pazienti operati di cataratta si sviluppa, dopo un tempo variabile la cataratta secondaria. Si tratta di un’opacizzazione della capsula posteriore del cristallino che non viene asportata durante l’intervento perché funge da supporto al nuovo cristallino artificiale inserito. Tale opacizzazione determina generalmente un calo della vista, risolvibile facilmente e rapidamente, senza dover ricorrere nuovamente alla chirurgia, con un tipo particolare di laser (YAG-LASER).
DOPO L’INTERVENTO IL PAZIENTE DEVE USARE GLI OCCHIALI?
Lo scopo principale dellintervento non è quello di eliminare gli occhiali, sebbene il calcolo su misura della lente da impiantare consente di ridurre notevolmente, molto frequentemente di annullare, il difetto di vista pre-esistente allintervento; solitamente rimangono solamente gli occhiali per leggere. Esistono da qualche anno le lenti intraoculari che permettono anche un certo grado di accomodazione, consentendo cioè di vedere bene non solo da lontano ma anche da vicino senza gli occhiali. La scelta del tipo di lente dipende dal difetto di vista, dalle attività svolte e dalletà dell’operando ed è compito dell’oculista valutare caso per caso la migliore soluzione per il paziente.
E’ necessario attendere circa un mese dall’intervento prima di poter fare l’eventuale occhiale definitivo, questo è il tempo necessario affinché il risultato dell’intervento si stabilizzi.
IL CRISTALLINO ARTIFICIALE IMPIANTATO VA SOSTITUITO DOPO ANNI DALL’INTERVENTO?
No, il cristallino artificiale non va sostituito. Hanno dei filtri anti radiazioni ultraviolette e mantengono le loro caratteristiche ottiche per sempre
Dott. Sergio Petroni